Anche quest’anno il World Press Photo, la più importante mostra di fotogiornalismo al mondo, ha fatto tappa a Bari.
La mostra sarà allestita fino al 14 Novembre presso la splendida cornice del teatro Margherita.
Sabato 23 Ottobre ho avuto la possibilità di ammirare gli scatti vincitori della nona edizione grazie all’evento organizzato dagli amici di Igers Bari.
Un’occasione unica per ritrovarsi assieme dopo le varie chiusure causate dalla pandemia.
Prima di scoprire cosa ha in serbo l’edizione 2021 credo sia doveroso accennarti qualcosa in merito a questa importante mostra fotografica.
Il concorso World Press Photo
Il concorso nasce nel 1955 da un gruppo di fotografi olandesi che organizzarono il primo concorso internazionale (“World Press Photo”) per presentare i loro lavori ad un pubblico globale.
La Fondazione World Press Photo si distingue per essere una delle maggiori organizzazioni indipendenti e no-profit impegnata nella tutela la libertà di informazione, inchiesta ed espressione, promuovendo in tutto il mondo il fotogiornalismo di qualità.
Con il passare degli anni l’iniziativa ha acquistato sempre più prestigio diventando uno dei concorsi fotografici più importanti al mondo.
Ogni anno la mostra viene allestita in oltre 120 città in 50 Paesi, raggiungendo milioni di persone.
Lo scopo del World Press Photo è quello di premiare l’eccellenza del giornalismo visivo e della narrazione digitale.
L’edizione 2021 del World Press Photo
La mostra 2021 presenta i risultati del 64° concorso World Press Photo annuale.
Il concorso premia i fotografi professionisti che nell’anno precedente hanno realizzato gli scatti migliori, presentati come foto singole o in forma di reportage, dando un contributo prezioso al giornalismo visivo di qualità.
Quest’anno il concorso ha visto la partecipazione di 4.315 fotografi di 130 Paesi che hanno presentato complessivamente 74.470 immagini.
Le narrazioni visive sono giudicate in base alla loro capacità di offrire uno spaccato autentico, accurato e coinvolgente del mondo in cui viviamo.
Le fotografie vincitrici vengono sottoposte a un rigoroso processo di verifica, al fine di garantire l’attendibilità delle scene osservate dai fotografi.
Il concorso è giudicato da una giuria internazionale formata da illustri esponenti della fotografia.
La giuria, la cui composizione cambia ogni anno, è indipendente dalla Fondazione World Press Photo e sceglie a sua totale discrezione le fotografie vincitrici e le storie che raccontano.
Il World Press Photo 2021 Bari
La pandemia ha fortemente segnato le nostre vite. È inutile negarlo. Ognuno di noi ha potuto fare esperienza di situazioni difficili che ci hanno messo a dura prova.
Camminando per i corridoi della mostra mi è sembrato di sfogliare un album di ricordi, uno di quelli crudi, che ti lascia il segno e te lo porti dietro per sempre.
A differenza dello scorso anno non ho percepito la mostra come un qualcosa di lontano da me, uno schiaffo che ti porta alla realtà e ti sbatte davanti agli occhi tutto ciò che succede nel mondo.
Quest’anno ho sentito il colpo, ancor più forte.
Quelle immagini le ho vissute anch’io.
Il dolore, la perdita, le corse negli ospedali, quegli abbracci mancati, quell’afferrare la vita con le unghie.
Ad ogni costo. Fino all’ultimo respiro.
World Press Photo of the year
Lo scatto vincitore della 64° edizione del Word Press Photo parla da sé.
È stato realizzato dal fotografo danese Mads Nissen.
Un abbraccio in cui tutti noi ci rivediamo, un abbraccio che abbiamo cercato a lungo durante i mesi del lockdown.
Abbiamo dovuto aspettare molto per tornare ad abbracciarci.
Il Covid-19 ha prosciugato la socialità, ci ha impedito di vivere le persone a noi care, ha portato le nostre relazioni al livello zero.
Nessun contatto. Nessuna emozione.
Mads Nissen ha immortalato un momento meraviglioso, un gesto che nella sua semplicità riesce inesorabilmente a regalare una carezza al cuore.
Questo scatto mi ha emozionato.
L’espressione dell’infermiera Adriana Silva è quella che abbiamo avuto tutti noi, nessuno escluso.
La gioia di quell’abbraccio che, seppur filtrato, permette di avere un contatto, quello che ci è stato negato.
Quel senso di abbandono totale che nasce nel momento in cui ci si perde nelle braccia dell’altro.
The frist embrace
Rosa Luzia Lunardi (85) è abbracciata dall’infermiera Adriana Silva da Costa Souza, presso la casa di cura Viva Bem, a San Paolo, in Brasile.
Questo era il primo abbraccio che Rosa riceveva in cinque mesi.
A marzo, le case di cura in tutto il paese avevano chiuso le porte a tutti i visitatori a causa della pandemia di COVID-19, impedendo a milioni di brasiliani di visitare i loro parenti anziani.
Agli assistenti è stato ordinato di mantenere il contatto fisico con i vulnerabili al minimo assoluto.
Al Viva Bem, una semplice invenzione, “The Hug Curtain”, ha permesso alle persone di abbracciarsi ancora una volta.
Il nuovo coronavirus era apparso per la prima volta a Wuhan, in Cina, alla fine del 2019 e nel gennaio 2020 aveva iniziato a diffondersi in tutto il mondo.
L’11 marzo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l’epidemia di COVID-19 una pandemia. La malattia, trasmessa principalmente per contatto ravvicinato, goccioline respiratorie e aerosol, potrebbe essere fatale, e le persone di età superiore ai 70 anni erano uno dei gruppi considerati più vulnerabili alla malattia.
Il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, ha respinto le affermazioni sulla gravità della pandemia e sul pericolo rappresentato dal virus, ha minato le misure di quarantena adottate a livello statale e ha incoraggiato i brasiliani a continuare a lavorare per mantenere a galla l’economia.
Il Brasile ha chiuso il 2020 con uno dei peggiori record a livello globale nell’affrontare il virus, con circa 7,7 milioni di casi segnalati e 195.000 decessi.
World Press Photo al Teatro Margherita
Presso il teatro Margherita a Bari, dal 14 Ottobre al 14 Novembre, è possibile ammirare alcuni degli scatti vincitori della 64° edizione.
Orari e biglietti
L’accesso al Word Press Photo Bari al Teatro Margherita è consentito solo ai possessori di Green Pass valido.
Orari
La mostra è aperta tutti i giorni ai seguenti orari:
Lunedì: 16:00 -22:00
Mercoledi e Giovedi: 10:00 – 22:00
Sabato: 10:00 – 24:00
Domenica: 10:00 – 22:00
Biglietti e costi
È possibile prenotare il biglietto d’ingresso sia online (cliccando qui) che all’ingresso del teatro Margherita.
Costi
TICKET INTERO: € 7,50
UNDER 25 | OVER 65: € 6,00
GIORNALISTI CON TESSERINO: € 6,00
GUIDE TURISTICHE CON TESSERINO: 5,00
SCUOLE (secondarie): € 4,00
MARTEDÌ UNIVERSITARIO: € 5,00
GRUPPI: 6,00€ (min 15 persone)
DIVERSAMENTE ABILI: INGRESSO GRATUITO
BAMBINI UNDER 12: INGRESSO GRATUITO
Puoi trovare ulteriori informazioni sul sito www.worldpressphotobari.it.
Conclusioni
Quest’anno al Word Press Photo ci sono scatti che ti scavano dentro perché sai bene cosa raccontano.
Il più delle volte possiamo solo immaginare alcune situazioni; quando le vivi tutto cambia e inizi a guardare il mondo con occhi diversi.
Tra i vari scatti non c’è solo un racconto della pandemia. C’è molto altro.
Fotografie degli orrori generati dall’essere umano, il nostro pianeta che urla aiuto, l’evoluzione dell’uomo, nuove battaglie e temi importanti da affrontare e sostenere.
Ancora una volta questa importante mostra del giornalismo mondiale dona uno spunto di riflessione, un momento in cui fermarsi.
Ogni anno le immagini vincitrici raccontano il percorso dell’uomo, la nostra storia. Riassumono ciò che è stato, cosa sta accadendo. Da quelle immagini possiamo e dobbiamo trarre tanti insegnamenti.
Dove arriverà l’essere umano? Quali altre sfide ci riserverà l’inarrestabile evoluzione dell’uomo?
Prima di concludere voglio ringraziare di cuore gli amici di Igers Bari per avermi regalato un pomeriggio meraviglioso tra riflessioni, sorrisi e abbracci (quelli veri).
Dopo due anni stringersi non è mai stato così bello.