Cosa troverai in questo articolo

L’ospite di di questa The Red Interview (puoi leggerle le altre cliccando qui) è un docente universitario, ricercatore in due ambiti ben precisi: malattie tumorali e malattie neurodegenerative.

Al suo percorso di studi si affianca anche la passione per la cucina, una continua ricerca di sapori e abbinamenti per rendere ogni piatto pura emozione, un mix tra sentimenti, ricordi e gusto.

Nel 2013 decidere di creare “La cucina di Mauro“, un piccolo diario in cui racchiudere i segreti dei piatti della tradizione e piatti rivisitati.

A voi Mauro Niso.

Mauro Niso è un food blogger, fondatore del blog Lacucinadimauro
Mauro Niso – Docente universitario e food blogger

Come si passa dall’essere docente universitario a food blogger?

La passione per il food viene da lontano.
L’ho ereditata da due grandi donne: mia nonna e mia madre.

Mia nonna Wanda è venuta a mancare anni fa. Una grandissima cuoca.

Lei era meravigliosa in cucina, un autentico uragano. Apriva il frigo e inventava. 
Per essere una donna d’altri tempi si trattava assolutamente di una novità.
Sperimentava molto.

Anche mia madre Amelia ha avuto un ruolo molto importante, mi ha sempre deliziato con qualsiasi cosa.

La passione per il food è cresciuta sempre di più e inevitabilmente è diventata parte di me.

Ho sperimentato molto durante gli anni universitari, da fuorisede ero costretto a cucinare.
Devo ammettere che mi piaceva molto.

Dopo aver fatto un bel po’ di pratica, a un certo punto i miei amici mi hanno detto: “Mauro, ma perché non apri un blog con tutte queste ricette?”.

Da li è nato il mio blog: “La cucina di Mauro”. 

Domandona: ti senti più docente universitario o food blogger?

Devo fare per forza di cose 50 e 50. 
Le due cose un po’ si uniscono.

Nasco come docente universitario e poi come food blogger.

La passione per la ricerca è una caratteristica che porto dietro dai tempi dell’università e accomuna inevitabilmente entrambe le mie passioni.

Se ci pensi, la cucina è anche una continua ricerca di sapori nuovi, unioni di esperienze. Entrambe le passioni fanno parte di me. 

C’è un piatto che è diventato il tuo cavallo di battaglia?

É una domanda che mi fanno in molti.
Ho un must. 

È un piatto a cui sono molto legato in quanto mi riporta indietro nel tempo, a mia nonna

Sto parlando della frolla. Non la crostata ma proprio la pasta frolla fatta solo con i tuorli.

Adoro le crostate, soprattutto quella con la marmellata.

Ogni volta che la impasto mi rievoca l’odore della vanillina sulle mani di mia nonna quando la faceva.

È una delizia che racchiude un ricordo affettivo.
Devo ammettere che mi viene anche abbastanza bene. 

Quanto tempo impieghi per creare un blog post con una gustosa ricetta da pubblicare?

Sai bene quanto sia complesso e quanto lavoro si celi dietro la realizzazione di un blog post.

La parte più semplice è la creazione del piatto.
La parte più complessa viene sicuramente dopo.

Si comincia dall’impiattamento, per poi passare alla produzione dei contenuti visivi.

Si allestisce un vero e proprio set fotografico, seguito dalla realizzazione degli scatti e post produzione.

Una volta acquisito il materiale necessario, si passa alla stesura dell’articolo e alla pubblicazione.

Se tutto procede per il verso giusto impiego all’incirca una mezza giornata di lavoro

Il tuo feed di Instagram è semplicemente perfettoOgni scatto è pura armonia di colori, luci ed emozioni. Alle prelibatezze si alternano scorci della nostra amata Puglia.
Come è nata questa idea?

È un lavoro enorme.
Mi piace molto curare il mio profilo Instagram (@mauroniso).

Per non annoiare la mia community ho deciso ormai da anni di alternare contenuti food a contenuti che raccontino scorci della nostra Puglia.

Nel weekend, in base agli impegni, cerco di andare in giro tra la mia amata Martina Franca, Taranto, Bari e dintorni.

Ho con me sempre tutto il necessario per scattare.
Utilizzo una mirrorless. Pratica e estremamente comoda, entra alla perfezione nella borsa da passeggio. 

Scrollando il tuo feed si susseguono scatti particolari e ben strutturati. La domanda sorge spontanea: c’è uno studio che precede la realizzazione dello scatto o tutto è lasciato alla casualità?

Nulla è lasciato al caso.
Dipende da quello che voglio fotografare e all’atmosfera che voglio realizzare.

Se scelgo di fare una foto ad un piatto, una volta impiattato, cerco di capire come realizzare lo scatto.

Unisco al piatto bianco, utile per far risaltare il cibo, delle tavole in legno realizzate da mio padre o un canovaccio.
Nel mio feed si possono trovare molteplici esempi.

Se devo creare una colazione, magari con la tazzina del caffè, è un pò diverso.
Per una foto un pò vintage vado alla ricerca di elementi di antiquariato per arricchire lo scatto, idem per uno stile moderno.

Sicuramente, in questo caso c’è uno studio più mirato e anche programmazione per recuperare l’occorrente necessario.

Sei più da smarthphotography o preferisci solo realizzare scatti con la tua mirrorless?

Direi entrambe.
Dipende molto dal tipo di scatto che devo realizzare.

Amo molto gli “on the table”. Per realizzare una colazione, magari con un caffè, va benissimo lo smartphone. Basta davvero poco.

Per uno scatto food in prospettiva, nel caso in cui abbia l’esigenza di dare profondità all’immagine, c’è necessariamente bisogno di una macchina con obiettivo che ti permetta di lavorare al meglio.

Come mai hai scelto la mirrorless?

Quando mi sono affacciato al mondo della fotografia ho chiesto consigli al mio prof, un grande appassionato di fotografia. Pensa che sviluppa ancora le foto.

Gli chiesi un consiglio su che macchina prendere e lui mi rispose:

“le macchine oggi sono tutte buone.
Devi scegliere la macchina che fa per te”. 

Dopo una ricerca ho scelto una mirrorles. Piccola e estremamente comoda e pratica.

Poco fa parlavamo del tuo feed omogeneo nei colori e nelle luci. Che app usi per mantenere tutto in ordine?

Cerco di fare un post editing il più naturale possibile che lasci e valorizzi i colori naturali, soprattutto nel food.

Scatto in condizioni di luce perfetta. Il post editing lo faccio, se devo, da smartphone con Snapseed.

Un’app semplice ed immediata. Con pochi passaggi è possibile creare un buon post editing.

Il mercato è ormai saturo. Nonostante tutto, c’è ancora chi ha voglia di lanciarsi e costruire una propria realtà nel mondo del food blogging.
Quali sono secondo te i passi da compiere per intraprendere questo percorso?

Il primo passo credo sia imparare a fotografare.
Il food è molto complesso. La fotografia in questo mondo digitale è fondamentale, soprattutto se si vuole creare un blog di interesse e riferimento.

Per me la qualità è fondamentale.

Anche sul mio blog preferisco postare meno per dare vita a  contenuti validi e curati il più possibile.

Grazie Mauro.
A presto!

.Mariano Di Venere
.Mariano Di Venere

La Puglia mi scorre nelle vene e cerco di raccontarla al meglio.
Da buon sagittario amo essere sempre in movimento, mi annoio facilmente. Sarà per questa mia indole che adoro viaggiare e scoprire posti sempre nuovi, e di riempire gli occhi di meraviglia.
Sono ossessionato da Instagram e dal rosso, ma questo credo si sia abbondantemente capito.

La mia storia
Mariano Di Venere
Mariano Di Venere

La Puglia mi scorre nelle vene e cerco di raccontarla il più possibile.
Da buon sagittario amo essere sempre in movimento, mi annoio facilmente. Sarà per questa indole che adoro viaggiare e scoprire sempre posti nuovi, riempire gli occhi di meraviglia.
Sono ossessionato da Instagram e dal rosso, ma questo credo si sia abbondantemente capito.

La mia storia
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