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Era il dicembre 2001 quando un giovane mago con i capelli neri, gli occhiali da secchione e una cicatrice a forma di fulmine sulla fronte, ha stregato il mondo diventando in poco tempo uno dei fenomeni letterari e cinematografici più importanti degli ultimi (quasi) vent’anni.

Io avevo 12 anni anni e ricordo che il film uscì qualche giorno prima del mio compleanno. Fu amore a prima vista.

Non si parlava d’altro tra i banchi di scuola se non di Nimbus 2000, pozioni, incantesimi, gufi e casate. Non dimentichiamo il famoso “léviosa, non leviosà”.

Era appena scoppiata la Potter mania.

Con il passare degli anni Harry Potter è diventato un fenomeno globale, un colossal, che ha collezionato record su record e ha incollato sul grande schermo, e sulle pagine dei libri, migliaia di giovani e non solo. Lo fa ancora oggi.

Chi ha dato vita alle eroiche vicende del giovane mago?

E’ stata Joanne Rowling, meglio conosciuta con lo pseudonimo J. K. Rowling.  

“Era il 1990. Io e il mio ragazzo di allora avevamo deciso di trasferirci a Manchester. Dopo aver cercato un appartamento per una settimana, stavo tornando a Londra da sola su un treno affollato, e l’idea di Harry Potter mi venne semplicemente in mente. Scrivevo ininterrottamente da quando avevo sei anni, ma non mi ero mai entusiasmata a un’idea così tanto. Con molta frustrazione mi accorsi che la mia penna non funzionava ed ero troppo timida per chiedere a qualcuno di prestarmela. Penso che probabilmente fu una buona cosa perché restai seduta a pensare per quattro ore (il treno era in ritardo), e così mi spuntavano in testa mille dettagli, mentre questo ragazzino ossuto, occhialuto e coi capelli neri che non sapeva di essere un mago diventava sempre più reale” 

E’ da un viaggio in treno da Manchester a Londra che è nato Harry Potter. Una valvola di sfogo per uscire dal tunnel della depressione che aveva convolto la scrittrice dopo un divorzio e una situazione finanziaria disastrosa.

Si Mari. Tutto molto interessante e romantico. 
Cosa ha che fare Harry Potter con Edimburgo

La leggenda del The elephant house 

Una leggenda metropolitana narra che la Rowling, rimasta senza soldi dopo il divorzio, si sia recata nella capitale scozzese con sua figlia Jessica per ricominciare la sua vita affiancata da sua sorella.

Non avendo soldi per pagare il riscaldamento, pare che il “the elephant house” sia diventato il suo porto sicuro.

Pagando una sola tazza di caffè, poteva garantirsi un luogo caldo in cui poter dare libero sfogo alla sua creatività.

Con il tempo questo mito pare sia stato smentito dalla stessa in quanto pare che la scrittrice, approfittando delle camminate all’aperto per far addormentare sua figlia Jessica nel passeggino, andava spesso nel bar per continuare la stesura del suo romanzo.

Il nostro viaggio inizia da qui, dal “The elephant house”, un bar dai colori accesi ubicato al n° 21 di George IV Bridge.  

1 – The Elephant House e Spoon 

E’ proprio in questo bar nel centro di Edimburgo che la celebre scrittrice J. K. Rowling ha iniziato a dare forma ai primi capitoli di “Harry Potter e la pietra filosofale”. A testimonianza di questo, sull’ingresso del bar, campeggia la scritta in oro “birthplace of Harry Potter”.

Quando si entra nella “casa dell’elefante”, si aprono le porte su un mondo magico e accogliente. Ebbene si! In questo posto si respira un’energia particolare.

The Elephant house: il bar in cui è nato Harry Potter
ingresso del cafè The elephant house

Ciò che colpisce di più in questo magico bar, sono le tante scritte presenti sulle pareti e sugli specchi dei bagni lasciati dai tanti fan accorsi qui per lasciare traccia del proprio passaggio.

C’è chi scrive un pensiero, un ringraziamento, un disegno o un semplice simbolo de “i doni della morte”. Ognuno cerca di diventare un piccolo tassello nel magico mondo di Harry.

Aggiornamento:
Ahimè, la magia dell’Elephant House è giunta al termine.

Un incendio divampato il 24 Agosto 2021 ha costretto i titolari a chiudere il locale.
Spero vivamente che riapra i battenti al più presto.

Elephant House ad Edimburgo, il luogo dove è nato Harry Potter dopo l'incendio
L’Elephant House dopo l’incendio

The elephant house o Spoon? Il dibattito è aperto! 

Navigando su internet ho scoperto che, oltre all’elephant house, c’è un altro bar che vanta il primato della nascita dei bestseller della Rowling. Sto parlando del cafè Spoon che ai tempi della nascita del romanzo si chiamava Nicolson’s Cafè. Pare che i primi capitoli siano stati realmente scritti in quest’ultimo e che i proprietari dell’elephant, forse per marketing, si siano auto-proclamati.

Bisognerebbe chiederlo alla Rowling!

A me piace pensare che i primi capitoli de “la pietra filosofale” siano stati scritti realmente al “the elephant house”.
Dal retro del cafè si può ammirare un luogo che di sicuro avrà ispirato la scrittrice: il cimitero di Greyfriars Kirkyard, la seconda tappa del nostro viaggio. 

2 – Greyfriars Kirkyard 

Oltre alla bellezza e alla magia che si respira tra le strade di Edimburgo, nell’aria si respira anche un pizzico di spettrale. Pensate che esiste un vero e proprio tour della “città dei morti” che permette ai turisti di visitare vari cimiteri ricchi di storie terribili e leggende.

Il più celeberrimo è di sicuro quello di Greyfriars Kirkyard.

Potrà sembrare macabro ma la Rowling pare amasse passeggiare tra le stradine di questo cimitero. Io non l’ho amato per niente.

Il cimitero di Greyfriars Kirkyard ad Edimburgo che ha ispirato alcuni personaggi di Harry Potter
Il castello di Edimburgo visto dal Greyfriars Kirkyard

Non sono un amante del genere horror, solo a sentirne la parola ho i brividi. Ahimè ho avuto la sfortuna di visitare il cimitero al tramonto dopo la pioggia.
Cielo cupo, luci spente, terreno fangoso, lapidi e fosse con grate. Vi lascio immaginare!

Mi sentivo catapultato in un film dell’orrore con lo zombie che ti aspetta dietro l’angolo pronto ad aggredirti. Mi sono armato di forza e, con lo spirito da esploratore alla Indiana Jones, mi sono avventurato alla ricerca della lapide più famosa presente in questo luogo: quella di Voldemort.

Thomas Riddell | Lord Voldemort 

Dopo essermi perso un paio di volte, sono riuscito a trovarla. Nascosta in un angolo c’è la tomba di Thomas Riddell, capitano del 14° reggimento morto il 10 Settembre del 1802 all’età di 26 anni. La Rowling si è ispirata a lui per dare vita al più grande antagonista di Harry Potter.

Tra la suggestione del luogo e le immagini ancora vivide nella mente della tomba del signore oscuro ne “il calice di fuoco”, per un attimo finzione e realtà si fondono e sembra davvero di essere dinanzi alla tomba di Tom Orvoloson Riddle (Tom Morvolo Riddle per la nuova traduzione italiana), il temutissimo Lord Voldemort.

Mi ha colpito molto il vedere quanta gente si reca in pellegrinaggio qui, se così possiamo definirlo. Comprendo benissimo l’emozione di vedere dal vivo un qualcosa che ha ispirato il romanzo più famoso dell’età moderna ma mi ha lasciato molto perplesso l’osservare i turisti immortalare il momento in pose fantasiose dinanzi alla lapide. Va bene l’esser fan ma bisognerebbe portare un pò di rispetto al defunto. E’ pur sempre un cimitero!

Come trovare la lapide di Thomas Riddell 

  1. Entra nel cimitero di Greyfriars Kirkyard.
  2. Troverai due sentieri che circondano la chiesa gialla. Gira a destra.
  3. Continua il giro intorno alla chiesa verso l’arco del Flooden Wall.
  4. Dopo aver attraversato l’arco svoltare immediatamente a destra.
  5. Oltrepassato l’arco ci saranno due bivi, prendi quello a destra che costeggia il muro di Flodden.
  6. Arrivato infondo alla strada troverai la lapide all’angolo sulla destra. 
La lapide di Lord Voldemort ad Edimburgo.
Lapide Thomas Riddell

Altri personaggi della saga 

Tra le tante lapidi presenti nel cimitero di Greyfriars Kirkyard, precisamente sul Flooden Wall, ce ne  sono altre che hanno ispirato alcuni personaggi presenti all’interno della saga di Harry Potter.

Scopriamoli insieme:
1- William Mr. Conagall è passato alla storia per essere stato il peggior poeta scozzese, ritornato in auge proprio grazie alla Rowling che ha voluto prestare, per allegoria, il suo cognome ad un personaggio brillante e amato dai fan della saga: la prof.ssa Minerva McGranitt.

Nella versione inglese del romanzo, la professoressa “granito”, famosa per il suo rigore e il cuore tenero, si chiama proprio Minerva McConagall.

2- Elizabeth Moodie ha ispirato il professor Alastor “Mad Eye” Moody, conosciuto dai fan come il professor Malocchio.

3- Margaret Louisa Scrymgeour Wedderburn ha ispirato Rufus Scrimgeour, il Ministro della Magia presente nell’ultimo libro della saga. 

E Harry Potter? 

Sull’origine del nome di Harry Potter ci sono diverse teorie. All’interno di Greyfriars Kirkyard c’è una lapide della famiglia Giles che contiene i nomi di Robert Potter e Anne Potter. Non escluderei che, durante le sue passeggiate, la scrittrice si sia soffermata dinanzi a questa lapide.

Molti sostengono che Potter sia il cognome di un’amico d’infanzia della Rowling e altri che la scrittrice si sia ispirata alla zona Potterrow di Edimburgo.

Sicuramente il cimitero di Greyfriars Kirkyard avrà ispirato la scrittrice non solo per i nomi dei personaggi ma anche per una precisa scena presente nel suo romanzo.

Il riferimento immediato è quello del cimitero presente nel quarto libro “Harry Potter e il calice di fuoco” dove avviene il rituale di resurrezione di Voldemort e il primo reale scontro tra Harry e il signore oscuro appena rigenerato nella forma umana.  

3 – Diagon Alley 

Molto bene! Adesso lasciamoci alle spalle l’aria cupa e tetra del Greyfriars Kirkyard e rallegriamoci i pensieri con la via dello shopping più famosa del mondo potteriano: Diagon Alley, la nostra terza tappa.

“Harry, benvenuto a Diagon Halley!” 

Hagrid

E’ con queste parole che Hagrid dà il benvenuto nel mondo magico che segnerà tutta la vita del giovane maghetto.

Nel cuore di Edimburgo, nella zona di Grassmarket, c’è una strada stretta, curva e super colorata, i cui palazzi avranno di sicuro ispirato J. K. Rowling.

Per chi si trova dinanzi a Victoria Street, con un pò di polvere verde tra le mani, non ci sono dubbi, si è catapultati nella famosa strada del Paiolo Magico.

Qui troverete tanti negozi ispirati al mondo di Harry Potter: dai gadget alle boutique di lusso con manichini con tanto di bacchetta.

Vi consiglio vivamente di visitare il Museum Context, un palazzo di 2 e 1/2 piani (per rimanere in tema 9 e 3/4). Qui troverete gadget ufficiali, bacchette, sciarpe, tazze, libri magici, mappe del malandrino e tanto altro. Un vero e proprio paradiso per i fan.

Edimburgo è letteralmente invasa dal fenomeno Harry Potter. In ogni angolo della città si può trovare un negozio con merchandising ufficiale e non.

4 – Balmoral Hotel

Eccoci giunti alla fine del nostro viaggio. Ultima tappa: Balmoral Hotel

Alla fine di Princess Street, a pochi passi dallo Scott Monument, sorge il Balmoral Hotel, un lussuoso albergo a cinque stelle.

Al quinto piano di questo palazzo vittoriano, precisamente nella stanza n. 525 c’è la J. K. Rowling suite.

Balmoral Hotel a Edimburgo. Il luogo in cui è stata conclusa la saga di Harry Potter.
Balmoral Hotel

Vi state chiedendo cosa ci fa una suite dedicata alla scrittrice?
La risposta è semplicissima. In questa stanza, la madre di Harry Potter, ha terminato gli ultimi capitoli de “Doni della morte” nel 2007.

La scrittrice è stata in questo mini appartamento per circa sei mesi. Arrivata in gran segreto, un giorno capì che aveva bisogno di un posto tranquillo per dare libero sfogo alla “lampadina che si era accesa”, come da lei dichiarato.

Solo il personale addetto sapeva della sua presenza all’interno del Balmoral Hotel e ha mantenuto il segreto professionale. Cosa che ha dell’assurdo, ma mi piace credere a questa ennesima leggenda metropolitana che coinvolge la Rowling.

Al temine della stesura degli ultimi capitoli, la scrittrice ha inciso una frase su uno dei due mezzobusto in marmo presenti nella suite:

“J.K. Rowling ha finito di scrivere Harry Potter e i doni della morte in questa stanza (552) l’11 gennaio 2007″. 

Adesso la statua è stata messa in una teca e girata con il volto rivolto verso la finestra.

Magari, passeggiando per Princess Strett potreste fermarvi dinanzi al Balmoral Hotel e cercare il volto del mezzo busto che vi saluta da una finestra al quinto piano. 

Ecco come raggiungere i luoghi

Se vuoi scoprire altri scorci di Edimburgo puoi visitare il mio profilo instagram.

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.Mariano Di Venere

La Puglia mi scorre nelle vene e cerco di raccontarla al meglio.
Da buon sagittario amo essere sempre in movimento, mi annoio facilmente. Sarà per questa mia indole che adoro viaggiare e scoprire posti sempre nuovi, e di riempire gli occhi di meraviglia.
Sono ossessionato da Instagram e dal rosso, ma questo credo si sia abbondantemente capito.

La mia storia
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Mariano Di Venere

La Puglia mi scorre nelle vene e cerco di raccontarla il più possibile.
Da buon sagittario amo essere sempre in movimento, mi annoio facilmente. Sarà per questa indole che adoro viaggiare e scoprire sempre posti nuovi, riempire gli occhi di meraviglia.
Sono ossessionato da Instagram e dal rosso, ma questo credo si sia abbondantemente capito.

La mia storia
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