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La “città bianca“, conosciuta così in tutto il mondo, Ostuni ha da sempre affascinato i turisti per la sua posizione, in quanto situata su tre colli, e soprattutto per il suo colore bianchissimo.

Il bianco candido della città ha origini antiche.

Scavando nella storia di Ostuni ho scoperto che l’utilizzo del colore bianco per dipingere le abitazioni del centro storico aveva uno scopo ben precisocreare maggiore luminosità nei vicoli stretti e proteggere la città dalla peste.

La calce dal colore bianco, materiale disponibile in grandi quantità nel territorio, veniva adoperata per la costruzione delle case per favorire una maggiore illuminazione all’interno de “la Terra“, così come definiscono gli ostunesi il centro storico.

In età medievale, questa tecnica è stata utilizzata anche per allontanare la peste che ha flagellato in più occasioni la città e molte zone della Puglia.

Con l’avvento del turismo, la perla del Salento ha valorizzato molto la sua peculiarità e si è tornati a dipingere di bianco le case nel centro storico.
Usanza che si era persa nel tempo.

Negli ultimi anni, oltre a “città bianca”, ho sentito chiamarla in un modo diverso che mi ha fatto davvero sorridere, ma che ho apprezzato tantissimo: Minas Tirith di Puglia.

Molto probabilmente ai più questo appellativo non dirà nulla ma, ai fan de “il signore degli anelli“, ricorderà di sicuro qualcosa.

La similitudine è divertente ma, se ci penso un attimo, per il colore e la sua posizione geografica, ricorda davvero la capitale del regno di Gondor.

Cosa vedere a Ostuni

Ostuni ha una storia davvero antichissima, gli storici la collocano già dal paleolitico.

Nel 1991, come prova tangibile di questa antica storia, è stata ritrovato lo scheletro della “donna di Ostuni“, una donna ventenne con feto prossima al parto risalente a 28.000 anni fa.

Il tempo ha regalato diversi volti alla ásty néon, la “nuova cittadella fortificata”.

Nonostante il trascorrere della storia, a mio avviso rimane uno dei borghi d’Italia più suggestivi e belli da vedere.

Ma adesso non perdiamo altro tempo.
Zaino rosso in spalla e si parte alla scoperta di Ostuni.

Piazza della Libertà e la “guglia” di Sant’Oronzo

Il nostro percorso inizia da Piazza della Libertà.
Un abbraccio che profuma davvero di Puglia, di storia, calore, turismo e di libertà.

Il primo dettaglio che ha catturato subito la mia attenzione è stato il bellissimo obelisco eretto al centro della piazza in onore di Sant’Oronzo, patrono di Ostuni.

La guglia“, così come chiamata dagli abitanti del posto, è alta 20,75 metri e racchiude in sé la massima espressione e la bellezza del barocco leccese.

Creato nel 1771 dall’ostunese Giuseppe Greco, l’obelisco è un tripudio di fregi, iscrizioni in latino dedicate al patrono e le statue dei santi Biagio, Agostino, Irene e Giorgio Armeno.

Sulla cima dell’opera campeggia in tutta la sua bellezza la statua di Sant’Oronzo vestito con i paramenti vescovili.
Il Santo è rappresentato nell’atto di benedire la città di Ostuni, un gesto molto ricorrente nell’iconografia oronziana.

Cosa vedere ad Ostuni: Guglia di Sant'Oronzo a piazza della Libertà
Piazza della Libertà con la guglia di Sant’Oronzo

Sant’Oronzo, infatti, è venerato in tre città pugliesi: Turi, Ostuni e Lecce.
Una devozione nata tanti secoli fa per omaggiare il patrono per i vari miracoli compiuti.

Nel caso di Ostuni, la statua rammenta il miracolo del 1740 ove, secondo le tradizioni, il santo risparmiò la città dalla peste.

Il monumento dedicato a Sant’Oronzo non è l’unica bellezza custodita in Piazza Libertà.

Tra i rumori dei cafè e il dolce suono delle diverse lingue parlate dai turisti, si possono ammirare anche la chiesa di San Francesco, attuale sede del comune e la chiesa dello Spirito Santo.

La Chiesa di San Francesco è una delle chiese più importanti di Ostuni. Costruita nel 1304, ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli, fondendosi completamente con l’ex convento
Infatti è abbastanza difficile distinguerla.

La Chiesa dello Spirito Santo è dominata dal bellissimo portale del XV secolo con bassorilievi tardogotici.
Al suo interno è custodita la statua seicentesca del patrono Sant’Oronzo.

“Dammi un’ape e ti porto in vacanza…”

Come ben sai, il rosso cattura sempre la mia attenzione.

Mentre stavo fotografando l’obelisco, non ho potuto fare a meno di notare un’Ape rossa sfrecciare per la piazza.
Pochi secondi dopo ne sono passate altre di diverso colore.

Ho apprezzato molto la scelta di utilizzare un mezzo di trasporto “tipicamente del sud” per creare un’offerta turistica strepitosa e davvero divertente.

I piccoli calessi hanno la capacità di destreggiarsi tranquillamente per le strade strette del centro storico. Ne ho trovati diversi in giro.

In circa 30 minuti è possibile scoprire le bellezze e la storia di Ostuni con i capelli al vento ad un modico prezzo.
Ci sono diverse agenzie che offrono il servizio.

Sicuramente da provare!

Cosa vedere ad Ostuni: scorcio di piazza Libertà
Ape in Piazza della Libertà

Il centro storico

Dopo aver ammirato Piazza della Libertà, scendendo la scalinata, ho iniziato il mio viaggio nel cuore pulsante della bellezza di Ostuni: il centro storico.

Tutto sembra fermo nel passato.
Davanti ai miei occhi si apre un labirinto di case, archi bassi, piccole porte incastonate nella roccia, fregi di antichi palazzi, scalinate ripide che si ergono verso l’alto, passaggi stretti, balconi colorati e decorati con fiori meravigliosi e botteghe antiche.

Sembra davvero di camminare in un presepe estivo
Si respira una pace assoluta scandita dal canto degli uccelli e dal profumo del ragú che cuoce lentamente sul fuoco.

Perdersi tra le strade dei centri storici ritengo sia il modo migliore per scoprire l’essenza del posto e apprezzarne la totale bellezza.

Dopo aver scattato un pò di foto, camminando per le meravigliose stradine, mi ritrovo davanti ad un bellissimo arco fiorito che ho avuto modo di apprezzare diverse volte su Instagram.
Super instagrammabile direi.

P.s. l’arco fiorito lo trovi all’incrocio tra Via Cattedrale e Via G.C. Bovio.

Cosa vedere ad Ostuni: scorcio tipico instagrammabile

Via Cattedrale

A riportarmi alla realtà ci pensa Via Cattedrale, la strada che collega Piazza della Libertà alla Concattedrale di Otranto.

La via è ricca di tanti negozi di oggettistica e souvenir.
Un’esposizione a cielo aperto di tutto ciò che si può trovare in Puglia: prodotti tipici, pietra leccese, arte, artigianato, ceramiche e olio d’oliva.

Voglio spezzare una lancia in favore delle attività commerciali.
Di solito quando si parla di souvenir, prodotti tipici o caffè da sorseggiare in luoghi principali di città turistiche, si pensa subito a prezzi esorbitanti, a tratti eccessivi.

L’offerta turistica di Ostuni è davvero molto, molto onesta. Caratteristica che ho davvero molto apprezzato.

Mi ha sorpreso trovare dei prezzi corretti, non è da tutti.

La Concattedrale e l’arco Scoppa

Sul punto più alto di Ostuni si estende Largo Trinchera, la piazza in cui sono custoditi la stupenda Concattedrale quattrocentesca e l’arco Scoppa.

La Concattedrale di Santa Maria assunta in cielo, voluta da Ferdinando d’Aragona e Alfonso II, sovrani del Regno di Napoli, è un vero gioiello del passato la cui costruzione iniziò nel 1435 e terminata tra il 1470 e il 1495.

La cattedrale è costituita da tre navate con tre bellissimi portali in stile gotico.

Il rosone centrale è la parte più notevole della Concattedrale.
Ventiquattro raggi si susseguono in perfetta armonia dando vita al secondo rosone più bello e grande d’Europa.

Rosone della cattedrale di Ostuni
Rosone Concattedrale – Ostuni

Di fronte alla Cattedrale si erge l’arco Scoppa, l’elemento architettonico più barocco presente ad Ostuni, esclusa la Guglia in Piazza della Libertà.

L’arco originariamente era in legno e ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli fino a diventare in muratura.

Voluto dal vescovo Francesco Antonio Scoppa, questo piccolo ponte del cielo collega il Palazzo Vescovile e il vecchio Seminario.

Un elemento prezioso che incastra la Cattedrale e i palazzi del potere vescovile in un quadrato di candore e meraviglia.

A due passi da Largo Trinchera c’è un’attrazione turistica che ho sempre desiderato visitare.

Arco Scoppa a Ostuni
Arco Scoppa – Ostuni

La porta blu

Finalmente ho realizzato un desiderio!
Navigando su Instagram c’è sempre stato un elemento ricorrente negli scatti realizzati nella città bianca: “la casa con la porta blu“.

Nel corso degli anni è diventata un vero e proprio luogo di pellegrinaggio. Super instagrammabile e gettonata dai turisti.

Una porta del cielo, con i colori della Puglia, proiettata sul bellissimo panorama pugliese, sugli ulivi e sul mare.

La porta Blu a Ostuni
La “porta blu” ad Ostuni

Non una semplice installazione artistica.
La famosa “porta blu” è in realtà uno degli ingressi di un bellissimo B&B scavato nella roccia.

Mascherato da turista, ho atteso sotto il sole il mio turno e ho avuto qualche secondo per scattare anche io la foto dinanzi la famosa porta.
Finalmente direi!

Si, si crea una piccola coda d’attesa. Nulla di preoccupante

I punti panoramici

La nostra scampagnata nel cuore della città bianca è impreziosita anche dalla bellissima vista offerta dai punti panoramici.

Tra i viali stretti del centro storico è possibile ammirare scorci proiettati su immense vallate ricche dei simboli della vegetazione tipica pugliese: ulivi e muretti a secco. C’è anche il mare.

Scorcio panoramico sulla Valle d'Itria da Ostuni
Punto panoramico – Ostuni

Durante la mia passeggiata ne ho trovati diversi. 
Voglio consigliarti di ammirare il panorama al tramonto in due punti particolari: dalla “porta blu”, il punto più alto di Ostuni, e anche dalla “rotonda”, un grande viale ai piedi delle vecchie mura che si affaccia nel cuore della Valle d’Itria.

C’è anche il mare! 

Ebbene si! A pochi chilometri da Ostuni c’è anche il mare ma te ne parlerò tra pochissimo.

Dopo aver lasciato la “porta blu” alle spalle, mi rimetto in cammino per tornare alla macchina e raggiungere il mare.

In verità non era in programma ma è bello andare all’avventura.

Devo dire che è stata una piacevole e inaspettata scoperta.

La marina di Ostuni è davvero molto bella. 
Rievoca alla mente le classiche città o frazioni di paese in riva al mare, ricche di case vacanza, residenze estive e chioschetti di gelati.

Villanova mi ha conquistato. Una piccola insenatura con un piccolo castello, un molo e tanto bellissimo mare.

Assolutamente da non perdere!
Il nostro viaggio termina qui. 

Dove mangiare a Ostuni

La città bianca è ricca di locali particolari in cui gustare piatti della tradizione pugliese o vivere l’emozione di un aperitivo con vista mozzafiato.

Voglio consigliarti un localino che mi ha davvero conquistato.
Sto parlando di Tabar, ubicato a pochi metri dal cuore di Piazza Libertà.

Qui è possibile degustare un ottimo tagliare di salumi e formaggi ma anche il Tab.

Il nome mi ha davvero incuriosito.
Il Tab è un panetto di semola da circa 80gr, realizzato con farina di grano duro, lievito, sale ed acqua.

Ogni Tab viene condito con l’eccellenza dei prodotti locali pugliesi.

Ho assaggiato quello con capocollo di Martina Franca, burratina, pomodorino confit e cipolla caramellata. Una vera delizia.

Un locale molto particolare in cui qualità e ospitalità sono i punti di forza.
Da non perdere.



Mappa itinerario

.Mariano Di Venere
.Mariano Di Venere

La Puglia mi scorre nelle vene e cerco di raccontarla al meglio.
Da buon sagittario amo essere sempre in movimento, mi annoio facilmente. Sarà per questa mia indole che adoro viaggiare e scoprire posti sempre nuovi, e di riempire gli occhi di meraviglia.
Sono ossessionato da Instagram e dal rosso, ma questo credo si sia abbondantemente capito.

La mia storia
Mariano Di Venere
Mariano Di Venere

La Puglia mi scorre nelle vene e cerco di raccontarla il più possibile.
Da buon sagittario amo essere sempre in movimento, mi annoio facilmente. Sarà per questa indole che adoro viaggiare e scoprire sempre posti nuovi, riempire gli occhi di meraviglia.
Sono ossessionato da Instagram e dal rosso, ma questo credo si sia abbondantemente capito.

La mia storia
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